
Eco, uno tra i più importanti esperti di semiotica e linguistica, nonché uno degli uomini più colti di cui può vantarsi il nostro Paese, offre al lettore l'opportunità di immergersi in un periodo storico così controverso e distante, fatto di difficoltà e complicazioni che da generazioni abbiamo smesso di considerare tali.
L'isola del giorno prima è molto di più: è una prova di quanto la lingua italiana possa essere materiale creativo malleabile infinitamente componibile e di quanto essa sia - anche in tempi di analfabetismo di ritorno - affascinante e seducente nella sua volubilità e versatilità.
Eco narra questa storia come se l'avesse ricostruita a partire da un antico manoscritto giuntogli per vie misteriose ed inizia riportandone alcune righe:
"Eppure m'inorgoglisco della mia umiliazione, e poiché a tal privilegio son condannato, quasi godo di un'aborrita salvezzza: sono, credo, a memoria d'uomo, l'unico essere della nostra specie ad aver fatto naufragio su di una nave deserta."
Veramente ben fatto questo sito, ho sempre seguito i tuoi consigli e mi sono trovato bene.
RispondiEliminaGrazie!
L'ho appena cominciato ma forse mi è passata la fase Eco... troppo intelletualoide per questo tratto incasinato della mia vita! Resta cmq un ottimo scrittore, lo apprezzo molto.
RispondiElimina